RACCONTI SCELTI – LA PECORA DAGLI OCCHI AZZURRI

Lo chiamavano tutti Carmelino. Quel diminutivo venato di compassione gli era stato attribuito per affetto da sua madre, povera donna, quando ancora era un bambino bianchiccio e mingherlino. Anche per i compagni di gioco era stato Carmelino, ma più per irrisione che per simpatia e a volte anzi con la perfidia con cui il cacciatore dice al coniglio “Vieni qui, … Continua a leggere

IL C.T.U.

  – A’ Corrà, gli gridò da cinquanta metri Hamid, il marocchino che aveva imparato l’italiano a Roma, te cercano! Chi lo cercava era un uomo alto, con giacca, cappotto, occhiali cerchiati d’oro, borsa portadocumenti e ombrello. Un dirigente di banca in divisa, pensò Corrado. – Il dottor Corrado Pesenti? chiese il signore. – Il professor Corrado Pesenti, rise l’interpellato. … Continua a leggere

HAYABAD

  L’Hayabad non era una grande stato, ma la sua capitale, Haya­bad, conteneva tutto quello che lo straniero si sarebbe aspettato di trovare in uno stato indiano: caldo, vacche sacre e una grande popolazione misera e gentile. Hayabad era l’India di fine Ottocento. Il Maharajah, Yahwabata, non era né il sovrano illuminato sognato da Voltaire né un bieco tiranno: era … Continua a leggere

SAN MARTINO

La salita era abbastanza ripida e per questo non riusciva a pensare ad altro che ad arrivare in cima. Si concentrava sul movimento delle gambe, stando attento a non superare un certo ritmo, e fu solo all’ultimo momento che vide quella donna di colore, accanto all’auto con una ruota sgonfia, che armeggiava nel suo cofano. Come tante altre volte, appoggiò … Continua a leggere

HADYL

Gli aspiranti erano riuniti nella grande sala e Sénachyb, il docente di psicologia, era evidentemente compiaciuto. Il corso era andato bene, era giunto ai corollari della sua lezione e non riusciva a sfuggire ad un certo tono enfatico: -L’animo umano è portato al male, tuonava. La tentazione è naturale. Noi non dobbiamo che sostenerla. Basterà questo per vincere. E voi, … Continua a leggere

IL DUE NOVEMBRE

  Se me l’avessero detto una settimana prima, che il due novembre, per la festa dei defunti, sarei andato al cimitero, non ci avrei creduto. Eppure a volte la Pubblica Amministrazione ci costringe a fare cose assurde. Quando avevo chiesto all’impiegato. “Ma scusi, perché proprio il due novembre, per ficcarmi fra la folla?”, quello mi aveva risposto, asciutto: “Lei ci … Continua a leggere

NIETZSCHE

Kéraly, estate 2000     – Mi scusi, disse Nando: ma io la conosco. Lei è italiano? L’anima cui si era rivolto reagì con evidente fastidio. Aveva l’aria di chiedersi con quale coraggio un morto qualunque osasse parlargli. Infine, proprio per non spendere molte parole per mandarlo al diavolo, utilizzò un’espressione appresa durante i suoi soggiorni in Liguria: – Mi … Continua a leggere

DIOGENE E ALESSANDRO

  Alessandro si chiedeva se fosse il momento giusto, per andare a trovare Diogene. Dicevano che fosse d’umore particolar­mente nero, in quei giorni; che fosse scontroso più del solito e che fosse imprudente andargli a parlare. Matto com’era c’era il rischio di riceverne degli insulti: e lui non poteva permetterselo. Se avesse fatto finta di nulla sarebbe stato come se … Continua a leggere

LA PEDAGOGIA DI ERODE

Orazio andò dal vegliardo che gli avevano indicato, nella zona chiamata “Grandi Vecchi del Libro”, e dopo avere ottenuto il colloquio disse: – Dunque lei è Erode. Erode Antipa. O forse Erode il Grande? – Qual è il problema? Il problema era che non possedeva altri dati. Per lui Erode ce n’era solo uno, quello del vangelo: – Senza offesa: … Continua a leggere

OPERE TEATRALI – EDNA

Dramma in tre atti  (Jarvis rassetta un po’. Suona il telefono. – Pronto. … No, la signora è uscita. … Credo fra non molto.  No, non credo debba uscire, dopo. Ovviamente non conosco i suoi progetti. Come ha detto che si chiama? … bene, il signor Foss. Il signor Foss, sì, me lo ricorderò. … Lei lo sa che la … Continua a leggere