1.Beati gli avari che hanno figli: hanno una scusa perfetta per il loro vizio.
2.Bisogna procurarsi – a costo di lavorare – di che vivere comodamente.
3.C’è gente che non ha capito che l’alternativa, quando si va a dorso d’asino, non sempre è il calesse o l’automobile: è andare a piedi.
4.Disprezza il denaro, in teoria, chi ne ha abbastanza.
5.È più facile dimenticare il denaro che si ha che quello che non si ha.
6.Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che confessano di amare il denaro e quelli che non lo confessano.
7.I discorsi sulla borsa sono tendenzialmente noiosi: al futuro, sono discutibili, al passato sono inutili.
8.Il denaro è come il sesso: moltissimi l’amano più di quanto non osino confessare.
9.Il denaro è come le donne : è un guaio averlo e doversene occupare, ma è un guaio ancora più grande non averlo.
10.Il denaro, come l’acqua, va in basso: dove lo si raccoglie più facilmente.
11.Il dio denaro fa tanto male ma ha troppi adoratori per contestarlo.
12.Il disprezzo snobistico del denaro è un lusso in più. E non il più elegante.
13.Il lavoro è spesso lodato da chi invita gli altri a lavorare, non da chi lavora.
14.Il più grande vantaggio che il denaro può dare al saggio è quello di permettergli di dimenticarne l’esistenza.
15.Il sole splende con forza uguale sui miliardari e sui barboni.
16.In economia tutte le soluzioni sono sbagliate. Visto che anche quelle giuste a molti appaiono sbagliate.
17.La differenza tra parecchi banchieri e i rapinatori di strada è che i primi portano la cravatta.
18.Marx sosteneva che la massima molla della storia è l’economia. Io mio chiedo se non sia la stupidità
19.Parla di dare il proprio denaro ai poveri chi non ne ha o ne ha abbastanza poco per sentirsi giustificato mentre non lo dà.
20.Per anni in Europa s’è parlato del problema della suddivisione della ricchezza. Ora, dopo l’ingresso di India e Cina nell’economia, ci sarà il problema della condivisione della povertà.
21.Ridicoli sono i poveri. I ricchi sono eccentrici.
22.Viviamo in un’epoca in cui non si è ricchi o poveri secondo ciò che si eredita, ma secondo ciò che si guadagna.